Lettera agli amici della Comunità del Khalil (Abramo l’Amico di Dio) 2008
(Deir Mar Musa, Deir Mar Elyan, Studentato San Salvatore-Cori)
2008
Buon Natale e Buon Anno
Ringraziamento Straordinario:
Carissimi amici, vogliamo ringraziare di cuore chi ha scelto di aiutarci a non affondare finanziariamente durante quest’anno non facile. Si, abbiamo ricevuto l’aiuto di persone amiche ed abbiamo sentito la vicinanza morale di tanti.
Nella lettera agli amici qui di seguito vi rendicontiamo della situazione e dei diversi progetti. Siamo coscienti che l’attuale crisi finanziaria mondiale rende tutto il settore del benevolato a rischio e che le nostre priorità diventano affari secondari da altri punti di vista.
Vogliamo esprimere profonda solidarietà a chi soffre della crisi attuale e siamo convinti di dover rivedere le nostre aspettative in funzione dei tempi e modi del guado della crisi economica mondiale in spirito di solidarietà.
In Siria i prezzi sono aumentati del 25 per cento a partire dal Maggio 08 quando è aumentato il prezzo dei combustibili. Questo ha in parte vanificato l’effetto della nostra richiesta di aiuto.
Gli aiuti che abbiamo ricevuto sono venuti da un numero molto ristretto di persone e di associazioni. È improbabile che le stesse persone che ci hanno soccorso nel 2008 possano facilmente aiutare anche per il 2009. Tuttavia noi siamo ancora in pieno nella fase di realizzazione delle strutture che dovrebbero in futuro rendere il Monastero di Mar Musa e quello di Mar Eliyan autonomi finanziariamente in modo duraturo. (Vedi dettaglio nella lettera).
Sono molte le persone che sono passate di qui negli anni scorsi. Se è stato possibile praticare una larga e gratuita ospitalità, si deve alla rete d’efficaci aiuti creatasi nel nome di Abramo. Non pensate che siamo tanto bravi e che ci arrangiamo sempre comunque ... Dicendo che Deir Mar Musa vi appartiene diciamo pure la nostra speranza di partecipare delle vostre scelte e priorità.
Contavamo su un più gran numero di aiuti magari simbolici ma a significare che molti dei nostri ospiti credono in quello che stiamo facendo. Gli assegni o i bonifici dai 10 ai 100 euro offerti da un bel gruppo di amici coprirebbero le nostre spese e ci aiuterebbero ad aiutare i bisognosi intorno a noi. Questa lettera è inviata a più di cinquemila persone in tutto il mondo ... qualche aiuto più generoso unito alla generosità di tanti ci consentiranno d’avanzare con fiducia.
(In fondo alla lettera tutte le coordinate bancarie ecc.)
Fin d’ora di nuovo il nostro grazie cordiale!
Allora, la Lettera agli Amici!
Salâm wa Mahabba, Pace e amore
a ciascuno di voi (riconoscerete subito che traduciamo da un testo arabo preparato da Suor Huda e Fratel Jihad) giungano nelle vostre case con questa lettera che vi arriva sempre un po’ in ritardo e che è sempre carica di tante nostre notizie. Vogliamo parteciparvi le nostre gioie e farci perdonare la nostra incapacità di mantenere una corrispondenza personalizzata.
Akhbâr al-jamâa,
Le notizie della Comunità!
Jihad,
Per cominciare, vorremo condurvi, come una sposa, la bella notizia della grazia che Iddio ci ha offerto con l’ordinazione sacerdotale di Jihad alla fine dei suoi studi di filosofia e teologia a Roma. È stata proprio una bella festa nel suo paesino d’origine: una gran grazia e specialmente per il suo papà ammalato che ha sentito tutta la benedizione d’aver potuto assistere a questo traguardo importante dell’unico figlio. Immensa è stata la gioia di avere all’ordinazione un bellissimo gruppo di parrocchiani di Cori guidati dal sempre giovane Don Ottaviano che è stato per Jihad un vero maestro ed un padre esemplare durante il periodo degli studi. Quest’anno Abuna Jihad è a Deir Mar Musa per occuparsi del papà e per godersi la luna di miele di servizio presbiterale. È gia partito per alcune settimane ad Aleppo per insegnare teologia nell’Istituto per i Laici ed è stato molto apprezzato. A Dio piacendo in primavera sarà in Germania per lo studio del tedesco propedeutico agli studi di esegesi biblica al Pontificio Istituto Biblico.
Bûlos, Paolo,
attraverso i suoi viaggi per partecipare a diversi convegni e le molte conferenze, ha inteso allargare le prospettive della nostra vocazione monastica e ne ha veicolato gli elementi portanti ad un vasto pubblico. Passerà il mese di Gennaio in Algeria pellegrino sulle tracce del Padre Charles de Foucauld per pregare ed approfondire la nostra vocazione comune. Il 2 Febbraio riceverà in Belgio una laurea honoris causa dalle due Università, quella francofona e quella fiamminga, di Louvain-la-Neuve e di Leuven, per il contributo della Comunità di Deir Mar Musa “all’apertura e al dialogo tra le culture, le idee e i popoli”.
Abûna Jack, padre Jack
unisce nel suo cuore i due monasteri di Mar Musa e di Mar Eliyan; il primo rappresenta la sua vocazione contemplativa, la solitudine con Dio e la preghiera con i fratelli, ed il secondo è per lui il luogo di apertura pastorale nella piccola parrocchia di Qaryatayn e di pratica dell’ospitalità nei confronti dei cristiani e dei musulmani che sempre più numerosi vengono in visita alla tomba del Santo. La Comunità monastica partecipa volentieri di tutte le occasioni che la parrocchia o il monastero offrono all’unione degli animi! Quando può e quando la sua schiena glielo permette, Jack sale volentieri a Deir Mar Musa.
Ar-râhiba Huda,
Suor Huda, dopo il suo ritorno da Roma, ha passato quest’anno a Deir Mar Musa impegnata nel ministero degli esercizi spirituali, nella cura dei novizi e nell’ospitalità. È stata in Francia ospite dei nostri amici del Comitato Cattolico contro la Fame e per lo Sviluppo per partecipare alle attività connesse con la Campagna di Quaresima. Huda ha offerto una testimonianza sulla nostra vita monastica e sulle nostre attività di difesa dell’ambiente e di sviluppo locale. Il CCFD è un partner fedele per noi da 15 anni sul piano economico ma anche su quello dello scambio di esperienze e sulla creazione di reti di solidarietà nord-sud e sud-sud, in particolare nel campo del turismo equo e solidale. Huda ha anche collaborato alla preparazione dei bambini della prima comunione della parrocchia di Nebek, con divertimento e consolazione reciproche. In Gennaio 09 visiterà Cori poi andrà in pellegrinaggio a Lourdes ed infine parteciperà all’ avvenimento accademico a Lovanio con Paolo ... Il viaggio aereo è dono dell’Università!
Ar-râheb Butros,
Fratel Butros, pollice verde, ha piantato alberi e arbusti sulla montagna del monastero e li segue con fedeltà. È pure responsabile della produzione casearia in aumento ed organizza l’ospitalità. Butros è anche da anni un suddiacono pieno di zelo per il servizio liturgico. Insomma svolge già un’azione eminentemente diaconale. Perciò lui e la comunità cominciano a pensare di proporlo al Vescovo per l’ordinazione a diacono permanente; e ciò nonostante sia per noi importante tenere ben separate la consacrazione monastica maschile dal sacramento dell’ordine. Nel frattempo Butros ha ripreso lo studio della teologia con l’aiuto di Jihad... ed i risultati spirituali sono già evidenti...
Youssef al-mubtadi’,
Il novizio Youssef, nel 2007 ha compiuto il mese ignaziano di esercizi spirituali sotto la guida di Huda. È stata una consolazione per tutti che questo ministero, e con frutto spirituale abbondante, sia stato esercitato da un membro non ordinato della comunità. Entrato nel terzo e ultimo anno di noviziato, alla fine del 2008 Youssef ha sperimentato un mese di ritiro spirituale in una grotta sotto la guida di Paolo. Questo ritiro è divenuto tradizionale per i novizi alcuni mesi prima dei voti monastici definitivi. Youssef ha partecipato con soddisfazione in Giordania a una sessione di formazione alla protezione dell’ambiente e alla gestione dei parchi naturali in Giordania con persone di diversi paesi arabi.
Daniel al-mubtadi’,
Il novizio Daniel, ha passato l’anno scolastico con Jack a Qaryatayn per riprendere lo studio e passare da privatista l’esame di scuola media. Il successo è stato soddisfacente per tutti. Ora lavora a Damasco dove trascorre tre mesi di ripensamento sulla sua vocazione. Lo affidiamo alle preghiere di tutti perché possa seguire intera l’amorevole volontà di Dio su di lui.
Diane al-mubtadi’a,
La novizia Diane, ha terminato in settembre il suo primo anno di noviziato. In primavera era partita a piedi per la Giordania con due amiche in pellegrinaggio al luogo del battesimo di Cristo, lo stesso luogo dell’ascensione di Elia e dell’eremitaggio di Santa Maria Egizia. C’era stato un primo tentativo d’inverno, con Huda, fallito per la tempesta di neve che le aveva bloccate ad Amman. Diane e le sue amiche pellegrine furono accolte lungo la strada da conventi e famiglie cristiane e musulmane. Scese nelle acque del Giordano hanno pregato per tutti noi-voi! Ora Diane è a Damasco per degli studi di arabo e di Islam e vi resterà un paio di mesi andando e venendo con Qaryatayn.
At-tullâb fi Cori,
Gli studenti a Cori (Latina, Italia).
Ar-râheb Jens, Fratel Jens,
consacra quest’anno allo studio dell’arabo e delle scienze islamiche nell’Istituto Pontificio di Studi Arabi e Islamici a Roma. Anche per Jens la comunità conduce un discernimento sulla sua vocazione all’ordinazione diaconale. In prospettiva c’è il nostro desiderio di fondare a Dio piacendo una comunità in Iran e/o in Pakistan.
Ar-râhiba Dîma, Suor Deema,
ha terminato il biennio filosofico alla Gregoriana ed ora è lanciata nello studio della teologia. S’impegna nella parrocchia di Cori nel catechismo ai giovani e si è fatta un bel giro di amicizie in paese. Con Jens partecipa all’animazione della neonata Associazione Khalil Allah (Abramo l’Amico di Dio) che riunisce amici e sostenitori della nostra comunità monastica a Cori. Si tratta d’un’associazione legalmente riconosciuta che potrà svolgere un ruolo molto efficace per lo sviluppo della nostra testimonianza in Italia.
Mawâlid Judud, Nuovi nati.
Marwan e Marwa, una famiglia amica dove lui è impiegato del Monastero, hanno avuto Elias, terzo graditissimo figlio. Mihyar, elettricista e informatico, e Manal hanno dato a Aabdo una sorellina, Sanadi. È stato per noi motivo di gioia e speranza di veder crescere queste famiglie amiche in una prospettiva di ottimismo e di impegno costruito sull’amore. Il nonno di Sanadi lavora con noi come organizzatore dell’attività dell’allevamento caprino e dell’agricoltura sui terreni a ovest del monastero. Un anno fa è stato ordinato diacono permanente per la parrocchia di Nebek e questo approfondisce la dimensione spirituale del nostro rapporto.
Al-‘asdiqâ’, Gli “Amici”.
Mary,
ha passato un anno molto dinamico e positivo per tutti al monastero offrendo con generosità la sua professionalità di psicoterapeuta carica d’esperienza e ricca di cuore. Anche in seguito ad un incidente doloroso avvenuto mentre si trovava in Italia, Mary ha scoperto più chiaramente che il suo posto è in Garfagnana (Lucca) e non sulle nostre montagne. Fa e farà sempre parte del cerchio degli amici più vicini!
Nathalie,
dopo aver passato con noi due anni da volontaria bibliotecaria e super-segretaria, ci ha abbandonati in un mare di lacrime di nostalgia anticipata. È stata proprio una sorella e con lei abbiamo approfondito il senso d’essere assieme laici e monaci.
Raphael,
è un simpaticissimo volontario agronomo, fedele al suo impegno scientifico e di sviluppo ed altrettanto impegnato nella sua crescita culturale e spirituale. Il battistero della nostra antica chiesa ebbe la gioia di partorirlo alla fede quattro anni fa.
Kabira,
È con noi una giovane volontaria francese d’origine marocchina e il suo nome significa “Augusta”. Nessuno prende il posto di nessuno! Ma Kabira svolge in modo originale il ruolo che era di Nathalie. Cinque volte al giorno va in chiesa per la preghiera ed ha appeso il suo abito con cappuccio con quelli della comunità. Il giorno della Festa abramitica del Sacrificio ha chiesto a Paolo di offrire un capretto ... e da quel momento ha un nuovo papà. Kabira, Raphael e Dianne hanno appassionatamente collaborato con Paolo alla rielaborazione del libro scritto con Eglantine per un editore francese: “Islamofilia”!
Oltre i volontari “annuali” ci sono degli stagisti universitari. Abbiamo avuto due geografe russe, Dina e Irina e un agronomo francese lungo-lungo, Benjamin, che ci ha elaborato una carta ecologica della Zona Protetta con un progetto di guida per gli escursionisti.
Deir Mar Eliyan - Qaryatayn,
Al Monastero di Sant Giuliano, quest’anno, è stato speciale. Innanzitutto perché il nucleo monastico (Abuna Jack e Daniel o qualcun’altro) dimora ormai stabilmente nel nuovo cortile presso la tomba del Santo; è una grande grazia che sentiamo efficace specie nei tempi di preghiera. Una famiglia di amici di Damasco sono stati molto generosi e con altri benefattori europei abbiamo potuto avanzare molto nella costruzione del nuovo cortile: nove stanze da letto (alcune con servizi!) per monaci e ospiti sono già pronte e con un bellissimo liwan (sorta di alta sala di ricevimento aperta con un arco sul cortile interno) ed un piccolo refettorio accanto alla cucina. Possiamo ormai ricevere gruppi anche di 25-35 persone. Si è anche costruita una stanza speciale con ballatoi per fungere da biblioteca. A mano a mano che costruiamo, tutto lo spazio è immediatamente utilizzato da gruppi di visitatori e pellegrini. Nell’estate si sono susseguiti gruppi parrocchiali per periodi di preghiera e formazione spirituale. Rimane da costruire l’ala occidentale del cortile che avrà cinque stanze anch’esse in pietra e con servizi. Alcuni alberi ombrosi completeranno il cortile. Questo luogo di pellegrinaggio è agibile anche per persone anziane o portatrici di andicap oltre che da famiglie con figli piccoli che si godono le zone alberate intorno al monastero. È per noi una gioia vedere che il luogo è frequentato da tutti i paesani, cristiani cattolici e ortosodossi come musulmani. Quanto poi agli scavi archeologici in loco abbiamo proseguito con l’equipe dei Beni Culturali di Damasco. Quest’anno, infine, grandi sorprese! Abbiamo ritrovato parti del monastero d’epoca bizantina, comprese due piccole ed eleganti colonne, oltre a delle decorazioni in stucco molto commoventi nella chiesa in terra tardo medievale. Altri studi si faranno sui resti umani di monaci ritrovati in sepolture intatte. L’anno prossimo speriamo di finire gli scavi e si dovrà affrontare la delicata questione della sistemazione finale del sito e della fruibilità religiosa e turistica. Dovremo organizzare l’accesso alla tomba di Sant Giuliano (quinto secolo) e valorizzare la portata spirituale di questa secolare presenza monastica nel deserto siriano. Sul piano agricolo, il freddo straordinario unito al secco tremendo in febbraio ha bruciato gran parte degli olivi rovinando il raccolto... fortunatamente una radicale potatura ha salvato gli alberi per gli anni prossimi. Il monastero ha ospitato per alcuni mesi un’amica francese, Marie; si è molto impegnata nello sviluppo della produzione di piante medicinali e aromatiche che aveva lanciato Dianne. Il venerdì sera si celebra una messa per i parrocchiani molto apprezzata nella nuova, anzi ricostruita, chiesa del monastero. Si è così rinvigorita la relazione tra la gente del posto ed il loro Santo. Il coro della parrocchia è ora d’un livello soddisfacente (ed occorre sapere che Abuna Jack è il mago dei cori parrocchiali della diocesi!) ed a piccoli passi anche la catechesi dei piccoli avanza mentre ci si ostina a proporre vari modi di maturazione della fade anche ai giovani ed agli adulti.
An-nashâtât, Le attività.
Nadwat er-Ruaât, La Consulta dei Pastori.
Tornando a Deir Mar Musa, va sottolineata l’importanza della consultazione con i pastori locali al fine di raccogliere i loro pareri e l’espressione delle loro difficoltà e richieste. Quest’anno si è riusciti ad armonizzare i desideri dei pastori vicini alla Zona Protetta con i bisogni ambientali del parco programmando di consacrare 25 ettari, dei 35 destinati al centro dei visitatori, a zona sperimentale per la riabilitazione dei pascoli in modo razionale e duraturo. Quest’anno i foraggi hanno raggiunto prezzi probitivi e molti allevatori hanno fallito. La solidarietà è allora più di un motto.
Nadwat er-Rabiaa, L’Incontro di Primavera.
Si è voluto segnare quest’anno un salto di qualità nella relazione tra la comunità monastica ed i diversi partner locali in funzione della protezione e valorizzazione dell’ambiente. Abbiamo posto l’accento sull’importanza della questione energetica (salvaguardare le fonti non rinnovabili e mettere in valore sole e vento). Si è molto parlato di condizionamento degli ambienti abitati attraverso i sistemi geotermici che saranno applicati nei progetti in corso: la Park House e l’Ostello.
Wâha Rûhiyye fi sh-Shâm, Un Oasi Spirituale nella Regione di Damasco
, www.shamspiritualoasis.org, è il nome del concorso per studenti di architettura e architetti che ha finanziato la Commissione Europea e che ha portato a due mostre a Damasco e a Deir Mar Musa ricche di 50 progetti davvero interessanti. Una pubblicazione degli elementi più rilevanti dei progetti coronerà quest’iniziativa realizzata con il COSV di Milano e con Tanwin di Praga, e offrirà elementi seri di discernimento per le realizzazioni future. È stata una magnifica avventura di dialogo specie con gli studenti siriani di diverse facoltà di architettura e belle arti, venuti in visita e bendisposti alla discussione oltre che curiosi della nostra vocazione.
Nadwat el-Hiwar, il Seminario di Dialogo,
si è svolto come ogni anno, e con le consuete difficoltà organizzative, cercando di coinvogere un campione significativo di persone. Quest’anno il tema era “l’educazione spirituale e lo sviluppo umano”. La presenza lungo tutti i quattro giorni d’un numero rilevante di sciiti e di sunniti, uomini e donne, ha certamente arricchito gli scambi.
Deir el-Hayek, Il Monastero del Tessitore,
ha dato il meglio di sé offrendo fin dall’estate le cinque stanze del quinto piano appena ultimate, oltre alla nuova cappella-sala-di-preghiera. In tutti questi anni abbiamo con gioia osservato che non riusciamo a finire una costruzione che già è utilizzata da gruppi e persone sicché la pietra è al servizio dell’uomo e non il contrario.
Restano da costruire quattro stanze e una veranda oltre al grande serbatoio d’acqua ed al muro occidentale con tre o quattro stanzette-eremitaggio lungo il muro, forse un ventesimo dell’intero progetto. Speriamo che la società dei cellulari ci aprirà una pista dietro la montagna accessibile a mezzi fuoristrada per consentire eccezionalmente l’accesso a questo luogo di silenzio e di dialogo anche a persone con difficoltà fisiche. La torre dell’ascensore è pronta e non resta che attrezzarla.
In diverse occasioni il Deir el-Hayek ha accolto gruppi venuti per gli esercizi spirituali, e in particolare durante le vacanze in occasione delle feste musulmane. Anche i quattro giorni in Agosto del seminario di dialogo hanno messo in valore i nuovi locali. Questa per noi è una vera gioia perché vediamo fin d’ora quanto bene spirituale può venire da questa casa se utilizzata a fini direttamente spirituali.
Ath-thaqafa al-maddiyya, La Cultura Materiale.
Durante l’anno abbiamo partecipato senza successo immediato ad un concorso per progetti presso la Commissione Europea a Bruxelles centrando la nostra proposta sulla rivalutazione della cultura materiale e la riscoperta e lo sviluppo dell’artigianato locale in una logica di commercio solidale. È interessante che anche quando non si ottengono i denari lo sforzo fatto per progettarsi nel futuro resta utile. Ora abbiamo lanciato il programma di realizzazione d’un laboratorio per il rame artistico. Il motivo immediato è che Remon, di Damasco, è un vero artista e un grande amico della comunità che da anni si chiede quale sia la sua vocazione. Per ora è sicuro di voler lavorare il rame e di voler abitare con noi … Nel frattempo la visita qui del Padre Balleis S.J. responsabile del Servizio dei Gesuiti ai Rifugiati, JRS, ci ha riaperto delle prospettive e ci siamo orientati a fare del nostro laboratorio anche uno strumento di promozione per un piccolo numero di giovani rifugiati iracheni e palestinesi accanto a qualche siriano in difficoltà. In questa lettera potete ammirare le immagini del turibolo da lui realizzato sul modello di quello antico, decimo sec., appartenente al monastero e ora al British Museum. Alcune copie sono disponibili nell’emporio del monastero. Questo progetto è stato finanziato da un primo dono d’una signora palestinese originaria de al-Khalil-Hebron. E speriamo si finanzierà in gran parte attraverso la vendita degli oggetti artigianali prodotti.
Ad-dukkân, .’emporio,
a proposito, scenderà dal primo piano al piano terra per guadagnare in visibilità e occuperà i due vecchi garage. Piano, piano questo punto di vendita di prodotti provenienti da associazioni di beneficienza si sviluppa in una logica di promozione della solidarietà. Accanto stanno sorgendo l’ambiente per il laboratorio del rame e un garage. Il vecchio emporio farà parte invece della struttura in corso di progettazione dell’Ostello sul Cammino di Abramo offrendo una sala di riunioni, seminari, gruppi, ecc.
Deir al-Malâ’ika th-Thalâth, Il Convento dei Tre Angeli?
Ci stiamo domandando che nome dare all’ostello del monastero all’entrata della valle. Speriamo di ricevere un aiuto sostanzioso della Regione Lazio come segno della volontà d’incoraggiare lo sviluppo locale in ambito mediterraneo nel quadro dell’impegno per la pace e l’armonia interreligiose. Sorgerà a Dio piacendo all’entrata della valle cercando di nascondersi nella collina dietro all’emporio. Il convento potrà ospitare, quando ultimato, tra le 100 e le 120 persone in stanze e dormitori funzionali e semplicissimi. Avrà una cappella che fungerà, spalancando delle larghe porte, da altare per l’annessa sala polivalente (refettorio, spazio conferenze, …) che allora si trasformerà in chiesa per quando non ci s’entra a Deir Mar Musa e per gruppi importanti di pellegrini. Un'altra sala più piccola servirà come luogo di silenzio e meditazione, dove gli ospiti musulmani potranno pregare. Accanto e connessi ci saranno dei locali per la produzione di programmi televisivi e radiofonici impegnati a contrastare positivamente l’ondata delle produzioni pensate in funzione del rifiuto degli altri e del ripiegamento identitario polemico che invadono gli schermi in molte lingue. È soprattutto in previsione del successo del progettato e già in attività Cammino di Abramo, che questo “convento” diventa davvero importante ed in qualche modo urgente. Per ora lo Stato siriano approva un Cammino dei Monasteri, da Deir Mar Musa a Damasco …. Il resto verrà insieme con il miglioramento delle relazioni internazionali nella regione che tutti si auspicano dopo il grande cambiamento americano.
Buyût Mar Mûsa lil-Aâ’ilât al-Fatiyya, le Case di San Mosè per le Giovani Famiglie.
È iniziata un’altra follia, annunziata da molti anni ed iniziata con l’acquisto d’un terreno di 750 mq. Si tratta della costruzione di nove appartamenti per famiglie di parrocchiani di Nebek. La priorità andrà a delle famiglie bisognose con figli, a delle famiglie di collaboratori laici del Monastero ed a famiglie che vogliono venire a vivere a Nebek per essere vicine a noi e condividere la nostra vita e la nostra prospettiva spirituali. Saranno delle case spaziose (circa 110 mq) e sane specialmente dal punto di vista dell’isolamento termico. Saranno di certo degli appartamenti molto semplici e rifiniti spartanamente ed armonizzate al vecchio quartiere del paese. Un bel cortile permetterà ai bimbi di socializzare ed un seminterrato luminoso e spazioso servirà per i giochi d’inverno oltre che come sala d’accoglienza e d’incontri per tutto il condominio. Gli affitti saranno equi e adattati alle possibilità delle famiglie, e il denaro degli affitti servirà per finanziare la nostra casa editrice in arabo. Tre altri piccoli appartamenti (60 mq) esterni al complesso serviranno prioritariamente a finanziare questa stessa casa editrice. Per ora avremo presto disponibile il seminterrato e pare che una famiglia di amici è già desiderosa di lasciare Damasco e venire subito ad occuparlo in attesa dell’appartamento al piano superiore. Sono molto vicini a noi spiritualmente e sarà una gioia averli vicini. È interessante che una parte rilevante del finanziamento ci sia venuta da donatori locali che hanno ben compreso le nostre intenzioni volte a salvaguardare tra l’altro il pluralismo intercomunitario del paese, essenziale al mantenimento ed alla valorizzazione della comune identità islamo – cristiana – araba. Siamo ovviamente già bloccati per mancanza di fondi... Chi fosse interessato sia esplicito nel dare priorità a questo progetto.
Dar an-Nashr, la casa editrice
è ormai una realtà benché ancora bambina. Occorre ringraziare degli amici tedeschi che hanno capito la portata di quest’iniziativa appoggiandola efficacemente. Adib passa molto del suo tempo a preparare i testi delle nostre conferenze annuali di dialogo interreligioso per l’edizione e a preparare delle traduzioni in arabo di testi interessanti. Forse un giorno ci allargheremo su altri media. L’ultimo titolo è stato: “L’esperienza spirituale e l’evoluzione sociale”. Presto sarà pronto il libro su Charles de Foucauld ed il suo “direttorio” per i cristiani in missione. Chi fosse interessato a procurarsi i libri in arabo può dare un’occhiata al nostro nuovo sito arabo: www.al-khalil.org ed entrare in contatto con Adib: ahlawsahla@al-khalil.org .
Una parola di Abuna Jihad:
Volevo dire che abbiamo cosificato tutto, perfino Dio! L’uomo che con la tecnica pensa di dominare tutto trova sempre nuovi modi di dominare suo fratello. Con la tecnica gestiamo e spieghiamo tutto. Perdiamo così il bisogno di Dio che prima ci spiegava l’inpiegabile. Viviamo ormai nella gabbia della tecnica dalla quale solo un Dio ci può liberare. Egli è l’Unico sempre in avvento ed avvenimento … e ora spiritualizzerà anche la tecnologia, senza inimicizia! Dio non è più il pozzo delle risposte preconfezionate, ma la sorgente dell’originario meravigliarsi che ancora ci sorprende nei nostri bimbi. La nostra riflessione deve vegliare per non cadere in tentazione, quella di cosificare Iddio, la preghiera, i dogmi, perfino il Cristo che viene. Lasciamoci piuttosto guidare dalla sorpresa nell’incontro della meravigliosa mitezza della Famiglia di Nazaret. Lasciamoci affascinare dalla logica inaudita delle parabole del Vangelo; esse danno speranza alle nostre anime elevandole ed approfondendole. “Nuova evangelizzazione” non significa cose nuove ma cose nuovamente espresse. Maranatha, vieni Signore Gesù!
Con amicizia sincera e infinita comunione,
La Comunità del Khalil